10 miti su Google Analytics | Flavio's blog


10 miti su Google Analytics

E’cosa buona e giusta sfatare alcuni miti, alcuni dubbi ed errate convinzioni, che si sono create a riguardo del servizio di statistiche di Big G., Google Analytics.

  1. Non aspettarti niente di particolare, il servizio è gratuito, e quindi capita che i server abbiano problemi di funzionamento.
    Il servizio Google Analytics, per fortuna, condivide la stessa rete di server di Google.com, e non credo che qualcuno si sia mai lamentato di prolungati periodi di down del principale motore di ricerca al mondo.
  2. Essendo gratuito e senza banners, offre un servizio limitato a pochi dati, impedendo statistiche approfondite.
    Tutto il contrario! E’possibile estrapolare fino a 90 tipi di statistiche differenti (ricordate che, per questioni di privacy, al momento non si possono più estrapolare gli IP dei visitatori), e si passa dal numero delle visite, alle parole chiave che hanno condotto al vostro sito, fino ai ricavi Google Adsense generati da quella singola pagina.
  3. Google Analytics utilizza cookie di terze parti.
    Tutt’altro, anzi vengono utilizzati unicamente cookie di Google, che servono per tracciare il percorso di un visitatore nel sito, sempre nel rispetto della privacy.
  4. Google Analytics non è molto accurato nel tracciare il numero di visitatori.
    Questo è un problema comune, basti pensare che, utilizzando Javascript per tracciare le visite, basta che un utente non abbia abilitato l’utilizzo di Java, per  impedire il corretto conteggio di quella singola visita. Inoltre possono esserci svariate ragioni per cui una visita non può essere conteggiata. In genere, sono tollerabili discpreanze fino al 10% con altri servizi analoghi. Se il divario è maggiore, allora c’è qualche problema nel vostro sito 🙂
    E’consigliata la lettura di questo articolo, in merito.
  5. Non è possibile esportare i dati da Google Analytics, per poi visualizzarli altrove.
    Errato. E’possibile esportarli in PDF, in XML, in CSV, o altri formati, sfruttando le API di Google.
  6.  I tuoi dati non sono protetti, ma vengono condivisi senza che tu ne sappia niente.
    E’possibile, nelle impostazioni, dire se si vogliono condividere, anonimamente o meno, i dati, per migliorare il servizio, o se NON si voglia assolutamente condividerli.
    In ogni caso, i dati sono protetti da malintenzionati utilizzando firewall ed altre tecniche di sicurezza.
  7. Non c’è un supporto che risponda, in caso di problemi.
    Falso, c’è il forum di aiuto, testato personalmente, dove sono iscritti sia utenti esperti, sia dipendenti di Google, a questo indirizzo.
  8. Non è possibile integrare le statistiche di Google Analytics con altri servizi.
    Se avete un account Google e vi iscrivete a servizi come Google Adsense, Adwords o Adplanner, il sistema rileverà automaticamente che voi siete iscritti ad Analytics, e vi chiederà se volete integrare i vari servizi per una migliore esperienza di uso.
  9. Non è possibile “sezionare” le statistiche.
    Dall’inverno del 2008, è stata lanciata una funzione per utenti avanzati, chiamata Advanced Segmentation, per analizzare le vostre statistiche da vari punti di vista, per avere il controllo totale su tutti i vostri visitatori.
  10. Se vuoi un servizio di statistiche “serio”, devi pagare molti soldi.
    Analytics, come abbiamo detto, è gratuito, ma richiede un investimento iniziale, in termini di tempo, non di soldi. Oltre ad inserire il codice di tracking in tutte le pagine, infatti, bisogna capire per bene il suo funzionamento, bisogna integrarlo con Adsense per poter vedere quella singola pagina quanti guadagni abbia generato, e bisogna capire con quali chiavi di ricerca i visitatori sono giunti al proprio sito.
    Se il sistema è gratuito, Google cosa ne guadagna? La risposta è semplice, in quanto Analytics permette di formare dei webmasters più esperti, che di conseguenza produrranno (e indicizzeranno nel motore di ricerca) siti con una maggior qualità, a vantaggio loro, dei visitatori, e degli inserzionisti che, tramite Adsense, vorranno pubblicare i loro annunci su quel determinato sito.


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