Il caso Majestic12
Un progetto segreto
La scoperta
Nel dicembre del 1984, James Shandera, un produttore di Hollywood, riceve per
posta uno strano documento che poneva l'attenzione su particolari eventi accaduti negli anni '50. Con l'aiuto di Bill Moore e Stanton Friedman ancora oggi Shandera continua la ricerca di informazioni relative a quei documenti.
Parte di quei documenti è una lettera datata 24 settembre 1947 inviata dal presidente Truman al segretario della difesa Forrestal dove Truman lo invita a far partire il progetto Majestic.
Il "Gruppo Speciale"
Nel Dicembre del 1954, il Consiglio nazionale di sicurezza degli USA creò l'organismo di coordinamento ad alto livello denominato "Gruppo Speciale" (o «"Gruppo 54/12"), formato dal direttore del servizio informazioni, dal consigliere del presidente per le questioni di sicurezza nazionale, dal vice segretario alla Difesa e dal sottosegretario di Stato per gli Affari Politici o dal suo sostituto.
Negli anni successivi, l'organismo ha subito qualche modifica, ma in generale vi appertengono sempre il direttore dell'apparato informativo, il sottosegretario di Stato per gli Affari Politici o il suo sostituto, nonché il segretario e il vice segretario alla Difesa.
Quale è il rapporto del Gruppo Speciale con gli UFO ?
Qualche tempo dopo averlo ricevuto, Shandera rese pubblico il documento proprio nei giorni del Congresso sui Fenomeni Aerei Non Identificati, e si scoprì che la costituzione del "Majestic-12" risaliva alla presidenza Eisenhower e quindi, più o meno, al periodo della costituzione del "Gruppo Speciale" denominato anche "Gruppo 54/12" (dove "54" sembra indicare l'anno di nascita e "12" la quantità dei suoi componenti).
Probabilmente, i due gruppi erano gli stessi, e non lo si suppone solo dal fatto che i due gruppi fossero caratterizzati apparentemente dallo stesso numero di membri, ma sopratutto dai nomi dei personaggi che figuravano menzionati nel documento pervenuto anonimamente a Shandera.
Infatti, i dodici nomi menzionati nel documento "Majectic-12" corrispondono esattamente alle cariche previste per il "Gruppo 54/12" che sono: L'Ammiraglio Roscoe H. Hillenkoetter, il Dr. Vannevar Bush, il Sottosegretario James V. Forrestal, il Generale Nathan F. Twining, il Generale Hoyt S. Vandenberg, il Dr. Detlev Bronk, il Dr. Jerome Hunsaker, il Sig. Sidney W. Souers, il Sig. Gordon Gray, il Dr. Donald Menzel, il Generale Robert M. Montague e il Dr. Lloyd V. Berkner.
Scorrendo la lista, un nome che salta particolarmente all'occhio è quello del Dr. Donald Menzel, famoso astronomo di Harvard .considerato il negatore n. 1 dell'esistenza degli UFO negli anni '50 e '60.
Risulta alquanto particolare che un negatore dell'esistenza degli UFO facesse parte di un gruppo che aveva come scopo proprio lo studio di quest'ultimi.
Si induce a pensare che il Dr. Menzel fosse solo un "negatore d'ufficio" che invece, dietro le quinte, come sostiene il "Majestic-12", si occupava di studiare i presunti rottami di UFO precipitati nel '47 (si veda Roswell). Ma ufficialmente tutto questo non fu reso noto, e fu palese l'inizio di una "congiura del silenzio" della autorità USA sulla materia UFO.
Una congiura che ebbe inizio ben prima: infatti com'è noto, nessuna "ondata" ufologica ha avuto l'impatto che ebbe in USA quella della degli anni '50 e di fronte ad un'opinione pubblica scossa ed allarmata, le autorità statunitensi corsero necessariamente ai ripari.
E così, dall'11 al 17 gennaio 1953, si riunisce al Pentagono una Commissione di esperti per affrontare la questione UFO.
La presiede il fisico H.P. Robertson, del California Institute of Technology, e ne fanno parte Lloyd V.Berkner della Associated Universities, Luis W. Alavez della University of California, S.A.Goudsmit della Brookhaven National Laboratories, e Thornton Page della Johns Hopkins University.
La "Commissione Robertson"
Ma ai lavori della commissione Robertson sono presenti anche il generale Garland, direttore del Centro Informazioni Aerotecniche dell'USAF ed i signori H.M. Chadwell, R.L. Clark e P-G. Strong della "Central Intelligence Agency"(CIA).
E' da notare che il nome di Lloyd V.Berkener fa parte anche della lista dei membri del "Majestic-12". A conclusione dei lavori, la Commissione affermerà infatti che:
"...le prove presentate relative alla questione degli UFO non indicano in alcun modo che questi fenomeni costituiscano una diretta minaccia fisica alla sicurezza nazionale"
Ma:
"...l'enfasi continuata caratterizzante il segnalarsi del fenomeno costituisce una minaccia al funzionamento ordinato degli organi posti a protezione dello Stato. Citiamo come esempi l'ostruzione dei canali di comunicazione a seguito di segnalazioni irrilevanti, il pericolo di essere portati dai continui falsi allarmi ad ignorare indizi effettivi di attività ostili, e l'incoraggiamento di una psicologia nazionale morbosa in cui un'abile propaganda ostile potrebbe originare comportamenti isterici ed una pericolosa sfiducia nelle autorità costituite"
In sostanza, non sono gli UFO un pericolo per la nazione, ma lo sarebbero la gente e la pubblica opinione se venissero a conoscenza di informazioni sulla loro esistenza.
E, per evitare rischi, la commissione Robertson affermerà che i vari gruppi di indagine privati sugli UFO sorti dopo il caso Roswell, sono da ritenersi pericolosi e debbano essere costantemente tenuti d'occhio:
"...a causa della loro grande influenza potenziale sull'opinione delle masse qualora il fenomeno abbia a manifestarsi diffusamente. Di tali gruppi si devono tenere presenti l'apparente irresponsabilità e la possibile utilizzazione a fini sovversivi".
Quanto alle sue conclusioni, la Commissione sollecita che:
A) Gli Enti preposti alla sicurezza nazionale provvedano immediatamente a spogliare la questione degli UFO dalla veste speciale che ha assunto e dell'aura di mistero che ha sfortunatamente acquistato.
B) Gli Enti preposti alla sicurezza nazionale stabiliscano delle direttive relative all'informazione, all'addestramento e all'istruzione del pubblico allo scopo di preparare le difese materiali e il morale del Paese a riconoscere prontamente e a reagire con efficacia ai vari indizi di intenti o azioni ostili.
Suggeriamo che questi scopi vengano perseguiti attraverso un programma integrato ideato per rassicurare il pubblico della totale mancanza di prove indicanti delle forze ostili dietro tali fenomeni, per addestrare il personale a riconoscere e a scartare prontamente ed efficacemente ogni falsa indicazione, e per rafforzare i normali canali preposti alla valutazione di reali indizi di attività ostili e alla pronta reazione controdi esse.
Particolarmente, è l'invito testuale del rapporto:
"l'obbiettivo 'discreto' dovrebbe risolversi in una riduzione del pubblico interesse per i 'dischi volanti' che oggi evoca una forte reazione psicologica.
L'istruzione in discorso dovrebbe concretizzarsi attraverso mezzi di comunicazione di massa quali la televisione, il cinema e la stampa popolare, basandosi su esempi di casistica che, dapprima enigmatici, sono stati successivamente spiegati...
Tale programma dovrebbe mirare a ridurre l'attuale credulità del pubblico o di conseguenza la sua suscettibilità ad essere influenzato da un'abile propaganda ostile..."
Il rapporto segreto della Commissione Robertson, declassificato e reso noto solo a 14 anni di distanza dalla sua stesura, non è soltanto un indicativo esempio dell'atmosfera comunistofoba che il Senatore repubblicano Joseph McCarthy, dal 1950 al 1954 capo della Commissione senatoriale per le attività antiamericane, aveva imposto agli Stati Uniti nel dopoguerra.
E'anche un'affermazione decisa della politica che gli Usa hanno assunto e mantenuto al riguardo. Quella che poi è stata poi definita "flying saucers conspiracy", "debunking", ovvero "congiura del silenzio" sugli UFO.
Il Rapporto conclusivo della "Commissione Robertson"
Ritornando a Berkener (membro della Commissione e del "Majestic-12") si scoprono di lui altre interessanti informazioni. In USA, la legge nazionale per l'aeronautica e lo spazio del 29 luglio 1958 imponeva "studi ad ampio raggio" sui vantaggi e sugli ostacoli connessi con le attività spaziali.
Conformemente alla legge, la NASA fondò un comitato di studio e assegnò un contratto di ricerca alla Brookings Institution. Oltre 200 specialisti vennero intervistati da un gruppo guidato da Donald N. Michael, un socio-psicologo che divenne poi direttore dell'Istituto per le ricerche di pace a Washington.
Le diverse parti del rapporto conclusivo vennero riviste da esperti come Lloyd V. Berkner, capo della sezione di scienze spaziali, Caryl P. Haskins, presidente della Carnegie Institution di Washington, James R. Killian, presidente dell'M.I.T., Oscar Schachter, direttore della Divisione legale generale delle Nazioni Unite, e Margaret Mead antropologa.
Il documento fu presentato alla NASA pochi mesi dopo il tentativo contemplato nel Progetto Ozma di intercettare segnali da due stelle vicine e quelli che lo avevano redatto si chiedevano con interesse che cosa sarebbe accaduto se si fosse scoperta un'altra civiltà molto più progredita.
Il rapporto non escludeva la possibilità di un contatto diretto, e avanzava l'ipotesi che prove dell'esistenza aliena...
"...potessero venir scoperte in seguito alle nostre attività spaziali sulla Luna, su Marte o su Venere".
Tuttavia, diceva, se una vita intelligente venisse individuata fuori dalla terra nei prossimi vent'anni, molto probabilmente si troverebbe in un lontano sistema solare e si manifesterebbe via radio. Ma tali circostanze, aggiungeva, non escluderebbero necessariamente effetti rivoluzionari.
Gli schedari antropologici contengono numerosi esempi di società, sicure del loro posto nell'universo, che si sono disintegrate quando hanno dovuto associarsi con società che prima ignoravano abbracciando idee differenti e diversi modi di vita; le civiltà sopravvissute a questa esperienza, normalmente, ne hanno pagato il prezzo sacrificando valori, atteggiamenti e comportamento validi fino allora.
Poiché una vita intelligente può venir scoperta in qualsiasi momento attraverso la ricerca radiotelescopica oggi in atto, e poiché non si possono al momento prevedere le conseguenze di una simile scoperta, data la nostra limitata conoscenza su reazioni a circostanze anche solo vagamente così drammatiche, si possono raccomandare due ordini di ricerca:
1) Continuazione degli studi per determinare la comprensione e gli atteggiamenti emotivi e intellettuali (e le eventuali successive alterazioni) riguardo alla possibilità e alle conseguenze della scoperta di una vita extraterrestre intelligente.
2) Studi storici ed empirici del comportamento di popoli e dei loro capi di fronte a eventi drammatici e inconsueti o a pressioni sociali.
Tali studi, continuava il rapporto, dovrebbero tener conto delle reazioni delle masse alle burle o alle notizie di "dischi volanti" e ad incidenti come la trasmissione radiofonica di Orson Welles sull'invasione marziana. Dovrebbero studiare la maniera di annunciare al pubblico un eventuale contatto reale, oppure di nasconderglielo se ritenuto più opportuno.
L'effetto sulle relazioni internazionali potrebbe essere rivoluzionario, concludeva il rapporto.
Ma la cosa più interessante non è quanto concluse il gruppo di studio, ma il fatto che di esso ne faceva parte nuovamente Lloyd V. Berkner, stavolta coinvolto come "capo della sezione di scienze spaziali".
Un filo sottile lega dunque il "Majestic-12", la Commissione Robertson sugli UFO e la NASA e questo filo è Lloyd V. Berkner. Ma le attività di Lloyd V. Berkner non terminano qui.
Infatti, è estremamente interessante il fatto che la riunione dell'8 gennaio 1968 alla Pratt House, in cui venne formulata la "dottrina Bissel", dottrina nella quale si definiscono gli otto tipi di attività camuffate della CIA abbia avuto luogo, in effetti, davanti al Consiglio per i Rapporti con l'Estero (Council on Foreign Relations).
Questo Ente, la cui costituzione risale aI 1921, è divenuto nel corso degli anni un braccio invisibile, economico ma anche politico, della presenza degli USA all'estero.
Tra i membri "non residenti" del Consiglio per i Rapporti con l'Estero figura ancora una volta lo stesso nome: Lloyd V. Berkner.
A questo punto il quadro è completo considerando anche che Bissel aveva interessi in campo aereospaziale.
Le attività della CIA, del Consiglio per i Rapporti con l'Estero, della Commissione Robertson, della NASA e del fantomatico "Majestic-12" risultano dunque collegate attraverso il nome ricorrente di Lloyd V. Berkner.
Inoltre, va considerato che i verbali della riunione alla Pratt House dell'8 gennaio 1968 in cui fu formulata la "dottrina Bissel", destinata ad informare le successive attività della CIA, erano conservati nel Centro per gli Affari Internazionali dell'Università di Harvard, la stessa Università dove operava il Dr. Donald Menzel, altro membro del "Majestic-12".
Il primo rapporto del Majestic-12
Tutto questo non deve sorprenderci troppo, considerando che questa è la punta dell'iceberg, visto che il primo rapporto del "Majestic-12" contiene dati ancora più interessanti.
In questo documento di 17 pagine esclusi gli allegati si riportano le conclusioni e le prospettive degli studi effettuate dal "Majestic-12".
Il documento, considerato Top Secret, non presenta data, ed è ipotizzabbile che sia stato redatto tra la prima e la seconda metà degli anni '50.
Tra i nomi dei suoi redattori, compaiono i nomi dell'Ammiraglio Roscoe H. Hillenkoetter, il Dr. Vannevar Bush, il Sottosegretario James V. Forrestal, il Generale Nathan F. Twining, il Generale Hoyt S. Vandenberg, il Dr. Detlev Bronk, il Dr. Jerome Hunsaker, il Sig. Sidney W. Souers, il Sig. Gordon Gray, il Dr. Donald Menzel, il Generale Robert M. Montague il Dr. Lloyd V. Berkner più uno svariato numero di generali, dottori e scienziati presumibilmente al servizio dei 12 del Majestic.
Il documento tratta, in ordine cronologico, tutte le attività del Majestic-12, parlando ampliamente dell'incidente avvenuto in una località del New Mexico nel 1947 (presumibilmente Roswell), di un incidente avvenuto al confine tra il Mexico e il Texas il 6 dicembre del 1950 e della costituzione dei progetti Black Book (progetti segreti probabilmente sviluppati ad Area51).
Nell'ambito del progetto "Black Book", si parla dello sviluppo di un ulteriore progetto denominato "ULATT", che prevede la costruzione di un aereo con propulsione nucleare simile a quella dei dischi rinvenuti nel '47 e nel '50.
Il rapporto conclude esprimendo la necessità di venire a capo delle nuove tecnologie rinvenute al fine di preservare la sicurezza degli Stati Uniti da eventuali pericoli.