Recensione Lufthansa/Brussels Airlines: NAP-MUC-BRU-EDI / DUB-NAP
Rapid City, Bali, Timbuctu… lo so, lo so, questo Trip Report non potrà suonare altrettanto esotico né per compagnie aeree, né per destinazioni. Eppure, almeno per me, presenta una novità particolare, ovvero provare il frullino Dash8-400. 🙂
Per altre ragioni, la necessità assoluta era dover passare velocemente per Monaco, di prima mattina, per poi proseguire.
Ciò implica almeno uno scalo ma, in aeroporti come MUC e FRA, si sopporta ben volentieri un allungamento del tempo di viaggio (specie nel caso di MUC).
Si parte di buon’ora da NAP. A causa di problemi col sistema di check-in online, è necessario utilizzare alle macchinette di self check-in, e così, verso le 5, dopo aver trovato parcheggio, si arriva in un terminal dove, a dispetto dell’ora, ci sono già numerose code ai banchi AZ, ma anche in quelli che, data l’ora, presumibilmente sono check in desk per charter vacanzieri.
La maggior parte della calca, come sempre, è in zona LH, per i FRA e MUC del primo mattino.
E’vero, gli italiani non sono famosi per avere una gran dimestichezza con qualsiasi cosa abbia circuiti elettronici al suo interno, eppure non so spiegarmi perchè, per un’operazione che necessita di trenta secondi come quella del self check-in, molti impieghino 5/6 minuti.
Va detto che non era presente un’addetta LH per aiutare i passeggeri in questa operazione. La ragione credo di intuirla: il sistema informatico di gestione bagagli, a quanto sento, è bloccato, nessuna valigia può essere accettata, e gli addetti corrono avanti e indietro.
Qualcuno inizia a spazientirsi perchè, dopo un’ora in coda, non arrivano notizie, e va detto che non è piacevole essere pressati come sardine assieme ad altre 350 persone, senza avere possibilità di muoversi.
Quando il FRA, almeno in linea teorica, immagino che dovrebbe aver già imbarcato, un addetto di terra (GH handling, forse?) chiede quali siano i pax diretti a FRA, i quali pian piano vanno via dall’area baggage drop. Immagino che abbiano imbarcato i bagagli in altra maniera, per evitare eccessivi ritardi.
Anche il MUC è teoricamente in ritardo, ma ad un certo punto il sistema si sblocca, e la povera addetta può iniziare ad accettare i bagagli. Il desk di business è impresenziato (probabilmente i bagagli erano stati imbarcati poco prima che il sistema si bloccasse, non ne ho idea), e quindi le operazioni risultano di una lentezza estrema.
Chiedo perchè non si apra anche il banco di J, visto che siamo già in ritardo, e l’addetta conviene che, sì, forse si tratta di una buona idea…
Passiamo i controlli a tempo di record, nonostante la folla, e poco prima delle 7 si finisce di imbarcare. A sentire il vociare, la composizione è eterogenea: turisti tedeschi, italiani in connessione, emigranti, russi.
Giovedì 8 Agosto 2013
NAP-MUC
Flight: LH1931
Class: Y
Seat: 16F
Eqp: Airbus A321
Reg: D-AIDB
Air Time: 1h14m
Scheduled: 635-820
Block to block: 700-827
LF Y 100%
LF C Nel momento in cui sono salito, c’erano poco meno di una decina di persone. Purtroppo non ricordo quante file di C fossero presenti, ma credo 6. Insomma, un LF poco superiore al 50%.
Niente più che il solito pitch, che, unito alle nuove poltrone, rendono accettabile un viaggio di 2/3 ore, per una persona di 1.80m.
A fianco c’è un E175 AZ, immagino diretto a LIN o in Sicilia.
Partenza per rwy 24
Direzione Campi Flegrei, via Mergellina
Dopo mezz’ora esatta, inizia il servizio (non ci saranno ulteriori passaggi di bevande). Biscotto spaventosamente dolce, ampia scelta di succhi e soda.
Menzione d’onore per il tovagliolo, e per il relativo articolo nella rivista di bordo, dove si parla del dietro le quinte.
Cielo piacevolmente coperto su Alpi e Baviera.
Finalmente, in fase di discesa si riesce a vedere qualcosa, ed in men che non si dica tocchiamo terra con soli 7 minuti di ritardo.
Per gli interessati, ho creato un video-collage di salita, discesa, agtterraggio e taxiing:
Attacchiamo nel regno LH, accanto ad un marcione.
Dall’altro lato, è sempre un piacere vedere certi ospiti.
Sbarcati, lo schermo indica le connessioni solo per i successivi 60 minuti, con tanto di direzione: UK, EWR, PHL (US), Germania, Russia le più gettonate.
Dopo aver sbrigato alcune faccende, è il caso di dedicarsi a letture estremamente impegnative, ed approfittare delle brande gentilmente montate per la notte precedente.
Per i geek, la connessione wifi gratuita offre oltre 10Mbps in download, ed oltre 20 in upload. Sigh.
Dopo un paio d’ore, è ora di imbarcarsi per la seconda tratta, stavolta operata da LH Cityline dallo stesso T1.
L’imbarco avverrà tramite Cobus.
Sottopasso AMS style
Il 330 carica, carica e carica.
I vicini, chiaramente, sono tutti CL
Giovedì 8 Agosto 2013
MUC-BRU
Flight: LH2286
Class: Y
Seat: 19A
Eqp: Embraer E195-LR
Reg: D-AEBP
Air Time: 1h3m
Scheduled: 1050-1210
Block to block: 1046-1205
LF 11%. Solo 13 persone a bordo. Un affarone!
Safety card anche in francese. Legroom accettabile.
Annunci di bordo in tedesco, francese ed olandese.
Dopo soli 13 minuti, proprio come il numero dei pax, è già tempo di mangiare. Crostini, salmone ed una crema di maionese e verdure quasi passabile, ed ampia scelta di bibite.
Non so che fine abbiano fatto poi gli AV, ma è lecito che siano andati a giocare a tresette nel retro.
Il caso vuole che, per qualche ragione, il pilota “circumnavighi” tutta la città, offrendoci quindi una vista a tutto tondo sulla cpaitale belga.
Qui un video collage di taxing, decollo, giro… turistico della città, decollo e taxing verso il gate.
Ancora il molo di FCO, così grande da essere visto sia in Germania, che in Belgio.
Discesa per arrivare ai gates B
Tapis roulant per gates A e T (questi ultimi, credo, extra UE, visto che ho intravisto un posto di polizia)
Pur essendo casa SN, non mancano belle balene orientali, con una discreta folla ad attendere l’imbarco che sarebbe iniziato di lì a poco. Idem per i tantissimi voli Thomas Cook/Jetairfly.
Finalmente riesco a beccare Hainan, mentre stacca dal gate.
Insomma, verso le 15, imbarchiamo dai gates B tramite Cobus, attraversando la parte dello scalo dedicata ai cargo, dove domina DHL, per arrivare sull’apron dedicato dove sembrano esserci solo turboprop.
I pax sembrano essere tutti turisti belgi e scozzesi, in visita nei rispettivi paesi, con una predominanza dei padroni di casa, attirati presumibilmente dal Festival che ogni agosto si svolge nella capitale scozzese.
Questo, come altri voli regional SN, è operated by FlyBe, in questo caso con personale totalmente britannico.
Giovedì 8 Agosto 2013
BRU-EDI
Flight: SN2063
Class: Y
Seat: 16D
Eqp: Bombardier Dash 8-400
Reg: G-ECOK
Air Time: 1h30m
Scheduled: 1510-1605
Block to block: 1523-1605
LF 90%. Pochi, sparuti posti liberi.
Il “coso” stacca dopo poco e sale con un rateo notevole. In realtà, nel posto in cui ero seduto, mi sarei aspettato molte più vibrazioni trasmesse dall’ala alla fusoliera, ma sia le vibrazioni che il rumore erano inferiori alle mie aspettative.
Neanche il tempo di prendere la safety card, che subito si lascia il Continente.
Safety card e bieca pubblicità che esalta le caratteristiche del regional-frullino.
Il giornale di bordo, tanto per gradire, ricorda come gli italiani abbiano da lungo a che fare con le peripezie di un certo politico, e con l’evasione fiscale. La Dolce Vita è finita già da un pezzo.
Dopo circa 40 minuti, viene servito un veloce snack, ed un passaggio di bibite, seguiti da un ottimo cioccolatino Neuhaus, proprio mentre si intravede la costa SE dell’Inghilterra.
Per ricordare ai pax che si sono approcciate le coste di Sua Maestà, il tempo muta improvvisamente, e non si vede più nulla, fin quando non inizia la discesa, poco dopo le 1530.
A pochi minuti dall’atterraggio, gear down, e posizione privilegiata per gustarsi la scena.
Con un frastuono infernale, si tocca terra in perfetto orario, e manco a dirlo il tempo non promette nulla di buono, visto che dopo pochi minuti sarebbe piovuto.
Chi vuole, può vedere alcune fasi di crociera, discesa ed atterraggio in questo video (dove, nella parte finale, si può udire Freddy Kruger al lavoro):
Dal Cobus si scorge qualche chicca, come un ATR Aer Arann, ed un EMB Bmi (non credevo ce ne fossero ancora in questa livrea). Tutto il resto è dominato da FR/U2/LS.
Al controllo documenti, solito messaggio mostrato in più e più parti, esclusivamente in lingua italiana, che ricorda che, no, la carta di identità (specie con timbro di rinnovo) non è il documento ideale, e per evitare problemi di lungaggini ai controlli, si prega di usare il passaporto.
Valigia ritirata quasi istantaneamente sul nastro.
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Seconda parte – DUB-FRA-NAP con LH
Insomma, fra la città, la costa atlantica e l’area a Nord, il tempo vola, ed un SMS di LH che ricorda il gate di partenza, suona come una sentenza inappellabile.
Approfitto del wifi diffuso in gran parte dei bus pubblici per effettuare il check in online col telefono, giusto per bloccare i posti desiderati, e non rischiare di finire in coda fra Galeazzi ed un texano con problemi di colesterolo.
LH offre 3xd verso FRA (S13), di cui uno improponibile alle 530, uno alle 1210, ed uno alle 1755, che però taglia fuori una parte delle connessioni europee.
Il volo parte ad un orario tutto sommato comodo, evitando quindi di fare levatacce o andare a dormire con le galline.
Si parte dal T1, quindi non da quello figo (T2) da cui operano i padroni di casa di EI, le americane, e le emiratine.
Vista del T2 dall’area antestante il T1
Area check-in e FIDS, con una predominanza di irlandesi (con quadrifoglio o con arpa che sia).
Self check in e spedizione del bagaglio avvengono rapidamente e senza problemi, grazie alla totalità dei pax di nazionalità tedesca che si trovavano in fila.
L’area controlli, verso le 10, è piuttosto intasata, probabilmente a causa dei voli Air Transat per YYZ e YUL che sarebbero partiti dopo poco.
Wifi gratuito (con severa limitazione sui servizi Voip) in tutto il terminal, poltroncine e tavoli per caricare i dispositivi elettronici sono disponibili in posizione defilata.
LH, l’onnipresente TK e, sullo sfondo, un Kalitta Air (non so se proveniente dal Wisconsin o dall’Europa).
EI per Blackpool, US per PHL, UA per (mi pare) EWR
330 EI arrivato da un po’. Non è dato sapere da dove.
Indicazione di US customs preclearance ove possibile. Una particolarità tutta irlandese.
Poco prima delle 1130, per qualche ragione, la tensione sale a mille. “Panico a terra”, titolerei, se lavorassi per Studio Aperto. La paura di perdere il volo o dover fare tutto il viaggio in piedi è forte, quindi meglio iniziare a mettersi in fila, in attesa che apra l’imbarco, non si sa mai. In case you’re wondering, non erano italiani.
Giovedì 22 Agosto 2013
DUB-FRA
Flight: LH979
Class: Y
Seat: 15A
Eqp: Airbus A321
Reg: D-AIRR
Air Time: 1h33m
Scheduled: 1210-1515
Block to block: 1208-1508
LF Y 100%
LF C 70%
Partenza con due minuti di anticipo. In effetti, conveniva attendere in fila che iniziasse l’imbarco, visto che sono partiti con ben due minuti d’anticipo! 🙂
Dopo mezz’ora inizia il servizio, consistente di uno sandwich (meat loaf, polpettone, mah) di maiale con insalata, uova e maionese, ed ampia selezione di bibite.
Volo totalmente uneventful e con visibilità nulla a causa delle nuvole, fino alla discesa in Assia.
Che sia casa di *A lo si nota appena
Discesa ed atterraggio in video:
Quasi 5h30m di connessione potrebbero essere passati in aeroporto solo per ragioni di lavoro, o perchè ammanettati in un ufficio di polizia con qualche ovulo sospetto nello stomaco.
La S-Bahn permette in pochi minuti di essere a Frankfurt Hbf., la stazione centrale di Francoforte, che non immaginavo nascondesse qualcosa di caratteristico, fra i suoi grattacieli.
Hall del T1 e spettacolare modello del cicciobus
Security stranamente rapida, col risultato di avere oltre un’ora di attesa da impiegare in spotting/wifi/caffè
*A@gates A e SAS in historic livery (purtroppo coperto a metà)
A questo punto, poco prima delle 2000 (l’imbarco aprirà dopo ca. 20 minuti), il primo pax (di C), avendo evidentemente sentito del panico a terra scatenato a DUB e del rischio di dover farsi due ore in piedi, pensa bene di inscenare un mexican standoff con le due addette d’imbarco. Si piazza lì, e guarda fisso verso il gate.
Dopo poco si sentono frasi del tipo “vabè va, avviamoci pure noi”, e come in una reazione a catena, pian piano si forma una lunga coda. Rimane comunque una certa distanza fra gli altri pax, ed i protagonisti del mexican standoff.
La composizione è eterogenea, si va dai turisti tedeschi, ai turisti italiani in connessione da LR, ai russi (come sul MUC), africani, americani, a qualche emigrante.
Giovedì 22 Agosto 2013
FRA-NAP
Flight: LH336
Class: Y
Seat: 9A
Eqp: Airbus A320
Reg: D-AIZQ (sharklet!)
Air Time: 1h28m
Scheduled: 2040-2235
Block to block: 2037-2218
LF Y 90%, qualche sporadico posto libero
LF C inferiore al 50%
Dopo soli 20 minuti, viene servito un doppio sandwich, di cui uno identico a quello del pranzo, e l’altro vegetariano (pomodoro, cheddar e non so cosa) e c’è un doppio passaggio di bibite.
Ad un certo punto, nella fila posteriore, gli animi iniziano a scaldarsi: il dibattito verte sulla quantità di acqua da mettere assieme al cemento. Più i due signori dibattono, più le voci si alzano, più i pugni sbattono sul tavolino dietro il mio schienale, più le occhiate di altri passeggeri guardano in quella direzione.
Data l’ora, la stanchezza, il silenzio che c’era nel resto della cabina, lo so, anche se non è bello, è stato necessario chiedere gentilmente di rimandare l’interessante dibattito alla mattina successiva.
Appena termina il thurst reversing, scatta l’applauso seguito da un istantaneo e corale rumore di cinture che si slacciano, e dalle prime suonerie di smartphone. 🙂
V7 da JTR, LH da MUC, 772 JL (Japan Airlines) per Tokyo (purtroppo non ci siamo avvicinati di più)
Ovviamente, parcheggiamo accanto ad un EMB AZ.
Fuori c’è una temperatura doppia di quella che ho lasciato la mattina, ed una umidità infernale. Aver messo sullo stesso nastro i bagagli di LH, V7 ed alcuni AZ, non ha certamente aiutato a ricevere i bagagli in breve tempo. Col caldo, era una specie di supplizio. Vabè.
That’s it, spero abbiate gradito. 🙂