2 giorni a Palermo – Cosa vedere nel capoluogo siciliano?
Complice una buona offerta, ho fatto un salto a Palermo e dintorni (Cefalù, Trapani ed Erice, ma di questo vi parlerò più in là!).
Sono stato fortunato, perchè sono stati gli ultimi giorni (fra fine Maggio ed inizio Giugno) prima che arrivasse un caldo opprimente sulla penisola, e vi assicuro che visitare la Sicilia con 35° ed elevata umidità, è una cosa che non augurerei neanche al mio peggior nemico. 🙂
La città di Palermo, “seconda” capitale del Regno delle due Sicile dopo Napoli, sta vivendo, proprio come quest’ultima, una fase di “rinascita”, con associazioni che si prodigano sul territorio, riqualificazioni sparse qua e là, recupero di aree degradate (come la Vuccirìa, che svolge il doppio ruolo di mercato e, nel week end, centro della nightlife palermitana).
Certo, soffre di carenze in termini di spazzamento stradale e trasporto pubblico (specie negli ultimi tempi) e, con 1.3 milioni di presenze turistiche, non è ancora riuscita ad entrare a pieno nel “grande giro” del turismo in Italia, ma dispone di un patrimonio artistico di primissimo livello, ancora tutto da scoprire.
Una commistione di dominazioni probabilmente unica in Italia (normanna, araba), ha fatto sì che ci venissero lasciate splendide testimonianze che, nel resto d’Italia, è impossibile trovare, o quasi.
Vogliamo parlare della Chiesa di San Cataldo? Della Martorana? Della bizantina Cappella Palatina? Il Duomo di Monreale? O lo stesso Duomo di Palermo? Sembra di passare dall’Andalusia al Nord Africa, dalla Russia al vicino Oriente… tutto in pochi passi. 🙂
Non è un qualcosa che si può riscontrare a Napoli, Roma o Firenze, tantomeno più a Nord (forse, escludendo Ravenna, e qualche altro caso isolato, in cui l’arte bizantina e/o araba ha avuto modo di diffondersi).
Dopo aver fatto indigestione di chiese, non ho mancato di visitare il “Palazzo dei Normanni“, sede dell’Assemblea Regionale Siciliana, edificio utilizzato fin dai tempi degli arabi, approfittando anche dell’esposizione, in quei giorni, di una serie di quadri di Botero, relativi al tema della Via Crucis.
Come non parlare, poi, dei mercati palermitani, come quello di Ballarò, del Capo, o della Vuccirìa (“urla”, in dialetto, a causa delle urla dei banditori), in cui provare il famoso cibo di strada palermitano… ho adorato il panino con panelle e crocchè, delizia fritta dal costo di 1 euro!
Stesso discorso per gli arancini, che non sono troppo diversi da quelli a cui siamo abituali a Napoli, se non che… sono infinitamente più grandi ed unti. 🙂
Menzione a parte per il cannolo dell’Antico Chiosco di Mondello, preparato al momento… niente a che vedere con i cannoli che si trovano nelle pasticcerie sul continente (inclusi quelli che arrivano il giorno dopo, col traghetto, o via aerea)!
Per tornare un po’ più seri, prima di proseguire per il vecchio borgo di Mondello (la spiaggia dei palermitani) ho deciso di omaggiare la memoria di due eroi italiani del XX secolo: Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Ricordo bene, pur essendo un bambino, sia il loro omicidio, sia il loro funerale: a Napoli c’era un caldo terribile, e rimasi con tutta la famiglia in silenzio, inchiodato al televisore, a seguire gli avvenimenti. Poche settimane che hanno cambiato per sempre l’Italia (in peggio o in meglio, dipende dai punti di vista).
Oggi, a Palermo, sono stati piantati due alberi, due alberi della “legalità”, piantati fuori casa di Falcone (in Via Notarbartolo), sia nel luogo in cui esplose la bomba che uccise Borsellino, in Via d’Amelio, fuori casa della madre.
Certo la parola “legalità” stride fortemente col parcheggiatore abusivo in Via d’Amelio, e la signora che gli chiede “se ritroverà la macchina”, e lui che ribatte “due euro, per piacere”, ma mi rendo conto di pretendere troppo.
L’unico mezzo di trasporto pubblico in città, almeno fino all’inaugurazione del tram o del fantomatico MAL, è il pullman.
Sconsiglio di fare affidamento alla tabella con le frequenze, che si trova nel sito dell’AMAT, azienda dei trasporti di Palermo, in quanto capita che i bus saltino delle corse, o comunque non arrivino in orario. In compenso, consiglio di armarsi di… buona pazienza, aspettando che il bus passi, e di una cartina, visto che alcune paline vengono indicate come “soppresse”, mentre in realtà non lo sono, ed alcune linee vengono indicate col solo numero, senza indicare il percorso. 🙂
Ho fatto in modo di trascorrere il primo giorno visitando tutti punti d’interesse posti nelle vicinanze, in modo da potermi muovere solo a piedi. Il giorno dopo, invece, ho comprato un biglietto giornaliero AMAT, dal costo di 3.5eur, ed ho visitato i luoghi un po’ più lontani (Monreale, Mondello, gli alberi della legalità, ecc…)
Le foto del mio viaggio a Palermo si trovano, al solito, nella mia photogallery, a questo indirizzo.
Veniamo all’itinerario, in forma testuale, che ho seguito nella mia visita a Palermo (e Monreale):
1° giorno (arrivo di prima mattina) (pins verdi)
- Esci dall’aeroporto, gira subito a destra, e lì acquista il biglietto per il bus di Prestia&Comandè, diretto alla stazione centrale di Palermo
- Mercato Vucciria (con Ballarò ed Il Capo, è il più famoso mercato di Palermo, e si trova nel Mandamento di Castellammare. Il nome origina dal francese “boucherie”, macelleria, in quanto inzialmente vi si vendeva carne, mentre ora si vende il pesce. Si svolge tutte le mattine, tranne la domenica. Vuccirìa significa “confusione”, che in un mercato di questo tipo è prevedibile! Fin dal XII sec., qui si trovavano molte botteghe di artigiani. Di sera è uno dei centri della movida. Vi si trova molto cibo da strada, come le panelle o i crocchè)
- Piazza Pretoria (e fontana Pretoria) (Posta all’incrocio fra Via Maqueda e Corso Vitt.Emanuele, anche chiamata il Cassato, è in pieno centro storico. Al suo centro vi si trova una fontana che, in origine, nel 1573, doveva andare nel Palazzo di S.Clemente a Firenze, e poi fu acquistata dal Senato palermitano. A causa della nudità delle statue, è chiamata anche “fontana della Vergogna”.)
- Piazza Vigliena (Quattro canti) (I “quattro canti” sono i prospetti architettonici di inizio ‘600, che circondano la piazza. Fra le statue che li decorano, troviamo anche Carlo V e Filippo IV di Spagna. Ogni palazzo guarda verso una direzione ed un mandamento, e rappresenta un Re, uno dei santi palermitani, ed una stagione)
- Chiesa di San Cataldo (chiesa arabo-normanna del XII sec., posta in piazza Bellini. Appartiene all’ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro, “eredi” dei Templari, e la croce rossa dei templari è ben visibile diverse volte all’interno.)
- Santa Maria dell’Ammiraglio (Chiesa della Martorana) (chiesa di rito bizantino, che risale al XII sec. Furono gli albanesi, scappati dalle persecuzioni dei turchi, a portare il rito bizantino a Palermo. Il ciclo di mosaici che si trova all’interno della chiesa è il più antico di tutta la Sicilia e rappresentano il Cristo con i quattro arcangeli e i patriarchi, mentre nelle nicchie sono ospitati i quattro evangelisti e nelle volte rimanenti gli apostoli)
- Via Ballarò (Mercato di Ballarò) (noto mercato storico, delimitato a Sud dai bastioni di Porta S.Agata a Corso Tukory, ed a Nord da Piazza Casa Professa, dove c’è la Chiesa del Gesù. Si caratterizza per gli ortaggi e frutta che arrivano dall’entroterra. Svolto principalmente i giorni feriali dalle 9 alle 13)
- Chiesa del Gesù (In piazza Piazza Casa Professa, è una delle principali chiese Barocche di Palermo, e fu costruita dai gesuiti)
- Cattedrale metropolitana della Santa Vergine Maria Assunta (Aperta nei feriali dalle 9 alle 17:30 e fino alle 19 nei festivi. Ingresso libero, tranne che per cripta, tombe e tetti, con costo variabile fra i 2 ed i 7 eur. Nella navata destra ci sono le tombe di molti re normanni e di Federico II.)
- Palazzo dei Normanni e Cappella Palatina (aperto nei feriali dalle 8:15 alle 17:40, e la domenica fino alle 13. Costo interno 12eur. Il palazzo reale è una commistione di stili arabo e normanno, fu sede del governo normanno con Federico II e Corrado IV, e poi borbonico, ed ora dell’Assemblea Regionale. La cappella è uno splendido esempio di arte bizantina, risalente al XII sec.)
2° giorno (Monreale, centro e Mondello) (pins rossi)
- Compra il biglietto giornaliero dell’AMAT. Prendi il bus 104 verso Parcheggio Basile, che scende verso Sud, fino a Piazza Indipendenza. Lì alle 7:30 prendi il bus 389 verso Monreale fino a capolinea. Arrivo 8:10.
- Duomo di Monreale (orario 8:30-12:45 e 14:30-17. Ingresso 3eur. Costruito a partire dal 1174 per volere di Guglielmo II d’Altavilla, re di Sicilia. Accanto al duomo, si trova il chiostro benedettino, esempio di arte bizantina del XII sec. visitabile al costo di 6eur)
- Mercato del Capo (Alle 13:15, riprendi bus 389 da Monreale per Indipendenza) (Un altro dei mercati storici di Palermo, si estende principalmente da Piazza S.Anna al Capo verso Via Beati Paoli e Porta Carini, vicino al Tribunale. Entrarvi da Via Cappuccinelle. Qui cercare il vecchio panificio Morello, che ha una bella vetrina con un pannello in stile liberty, che rappresenta una Demetra)
- Palazzo di Giustizia (edificio in stile razionalista degli anni ’30, terminato nel 1957. Qui si celebrò il famoso “Maxiprocesso” ai boss mafiosi di Cosa Nostra)
- Teatro Massimo (più grande edificio lirico teatrale d’Europa dopo l’Opèra National e la Staatsoper di Vienna. E’in stile neoclassico, e risale alla fine dell’800. Fu costruito sulle rovine di una vecchia chiesa e di un monastero)
- Teatro Politeama Garibaldi (in piazza Ruggiero VII, fu costruito dal Comune fra il 1865 ed il 1891. L’architetto Damiani Almeyda ha fatto sì che, con le sue colonne, richiamasse l’architettura pompeiana)
- Via Emanuele Notarbartolo, 23 (albero Falcone) (Dopo la strage di Capaci, il 23 maggio del 1992, su quell’albero iniziarono a essere affissi spontaneamente dei foglietti con messaggi, lettere, disegni. Essi portano il segno di tutto quello che i cittadini di Palermo hanno vissuto all’indomani della strage) (Da Via Libertà, appena a Nord del teatro, prendi un qualsiasi bus che va a Nord, e scendi all’angolo con Via Notarbartolo)
- Via Mariano d’Amelio, 21 (albero Borsellino, è un ulivo che richiama simbolicamente quello piantato fuori casa Falcone, dove esplose la bomba che ammazzò Paolo Borsellino) (Alle 17 prendi il bus 812 verso Montepellegrino dalla fermata Duca della Verdura-Toselli per 6 fermate, fino a Rabin-Ammiraglio Rizzo.)
- Spiaggia di Mondello (Alle 17:24 o alle 17:49, prendi il bus 603 all’incrocio fra Piazza Cascino e Via Ammiraglio Rizzo fino a Mondello. Oppure, ogni 10 minuti passa l’806 all’incrocio fra Via delle Libertà e Via Ugdulena. Basta andare verso Ovest percorrendo Via dell’Autonomia Siciliana. Al ritorno, scendi al capolinea dell’806 a Piazza Don Sturzo)
MAPPA GOOGLE RELATIVA A QUESTO ITINERARIO: link
E’stato un peccato non aver potuto trascorrere altri giorni a Palermo, terra di metà della mia famiglia, ma il tempo era poco, ed avevo ancora la splendida Cefalù ed il trapanese da visitare… a presto con le prossime tappe!